Il Museo della lingua italiana avrà sede nel complesso di Santa Maria Novella a Firenze.

Una lingua è come un organismo vivente composto da cellule, organi e processi che nascono, si sviluppano e muoiono. Una lingua si evolve con l’uso scritto e quello parlato, nei dialetti, nei gerghi e negli slang. Alcuni vocaboli entrano nel dizionario, vi restano per un periodo, escono e rientrano influenzati da altre lingue.

Una lingua vive nelle persone che abitano un’area geografica, condividono una religione oppure che sono coinvolte nei commerci.

Alcuni dialetti differiscono per come viene pronunciata e scritta una parola dalle persone che abitano a poca distanza tra di loro. Basta un fiume, una collina, una valle che divide due comunità e si sviluppa una variante differente.

Incredibile, vero?

Ma cos’è esattamente una “lingua”?

Ecco come la definisce il Treccani: “un sistema di suoni articolati distintivi e significanti (fonemi), di elementi lessicali, cioè parole e locuzioni (lessemi e sintagmi), e di forme grammaticali (morfemi), accettato e usato da una comunità etnica, politica o culturale come mezzo di comunicazione per l’espressione e lo scambio di pensieri e sentimenti, con caratteri tali da costituire un organismo storicamente determinato, con proprie leggi fonetiche, morfologiche e sintattiche”.

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Dopo anni passati a studiare la linguistica dell’italiano, oltre che delle mie lingue di lavoro inglese e tedesco, una visita al nuovo Museo credo sarà d’obbligo.

Non vedo l’ora che i lavori vengano ultimati per perdermi tra le varie sezioni del museo, osservando le evoluzioni della lingua del sì nel meraviglioso complesso di Santa Maria Novella.